Questo libro è leggermente meglio del primo, meno confuso ma al contempo con molti più punti di vista…
Partirei da quest’ultima caratteristica. Normalmente, odio quando ci sono più di due narratori ma qui oserei dire che hanno salvato il romanzo dalla completa disfatta. Lilae e Liam sono diventati personaggi noiosi e melensi, difficili da seguire e con cui non sono riuscita a mantenere un legame. I personaggi secondari, la regina Aria, Sona, Wilem, Kavien… i loro capitoli sono stati i migliori del libro, sebbene pochi. Hanno espresso tutte le emozioni che mancavano ai protagonisti e mi sono spesso trovata a pensare che forse sarebbe stato meglio dargli un ruolo più rilevante.
La confusione in Night of the Storm è a livelli minimi. Ancora non sono riuscita a capire bene come scorresse il tempo, ma a parte questo non ho avuto problemi a stare dietro alla storia e l’ho trovata molto più piacevole.
Gli errori grammaticali non sono diminuiti. Non sono riuscita a passarci sopra, pensavo che andando avanti la situazione sarebbe migliorata ma… non è stato così. Parole ripetute e messe nel posto sbagliato, frasi che mancavano di punteggiatura. Ribadisco: forse il libro andava letto qualche volta di più. È stato così fastidioso che è la prima cosa che mi viene in mente se ripenso a Night of the Storm ed è un particolare che non si dimentica facilmente.
In conclusione, non ho intenzione di continuare la serie, non mi emoziona come avevo sperato, ma questo non deve assolutamente scoraggiare voi!
Altri libri nella serie:
1) Rise of the Flame (chiacchiere su...)
2.5) Dawn of the Forgotten
3) Prophecy of the Seer
4) Battle of the Heirs
Un abbraccio,
Giollyna