Glass Magician in poche parole: Ceony continua il suo apprendistato ma le sue azioni passate tornano a tormentarla con una richiesta impossibile.
Punti Forti
Emery mi piace tantissimo! È carino, discreto e intelligente, non si va a cercare dei problemi e preferisce lo studio al resto. È un topo da biblioteca a cui però piace dare la caccia ai criminali quando necessario. E in questo libro è molto necessario! Lui è stato il personaggio migliore del libro, la figura matura ma non troppo rigida che ogni tanto ci vuole e non mi sorprende che Ceony si sia innamorata!
La storia mi è piaciuta, non quanto in Paper Magician, ma qui almeno abbiamo modo di vedere anche gli altri tipi di magia che hanno degli usi che non mi aspettavo. Tutto si è sviluppato in modo abbastanza lineare, senza confondere o altro, riuscendo a tenermi incollata alle pagine per le poche ore che servono per finire il libro. C’è una piccola carta che secondo me non andava svelata subito ma ne parlerò dopo.
Glass Magician è corto, veloce da leggere e perfetto se si cerca qualcosa di poco impegnativo, io ne avevo bisogno per esempio in questo momento!
Il finale mi è piaciuto tantissimo e mi sorpresa! Non vedo l’ora di vedere come prosegue!
Punti Deboli
C’è un capitolo (su ventuno) raccontato dal punto di vista di Emery. Per quanto lui mi piaccia, non aveva ragione di esistere. Avrebbe anche un suo perchè nella storia, ma dal momento che leggiamo tutto dal punto di vista di Ceony non ha senso inserirlo. È stato il brutto tentativo di rendere Glass Magician leggermente più lungo.
Non leggetelo come se fosse un romanzo storico, rimarrete delusi per colpa di alcune inesattezze. È una versione di Londra diversa da quella che conosciamo ed è meglio ricordarselo…
In conclusione, secondo me la serie merita di essere letta, è abbastanza originale e mi intriga tantissimo, quindi proseguirò con Master Magician.