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mercoledì 18 luglio 2018

Recensione: Eleanor & Park di Rainbow Rowell

Trama

Eleanor è appena arrivata in città. La chioma riccia rosso fuoco e l'abbigliamento improbabile, ha lo sguardo basso di chi, in pasto al mondo, fa fatica a sopravvivere. Park ha tratti orientali che ha preso dalla madre coreana e veste sempre di nero. La musica è il suo rifugio per tenersi fuori dai guai. La loro storia inizia una mattina, sul bus che li porta a scuola. Park è immerso nella lettura dei suoi fumetti e perso tra le note degli Smiths, Eleanor si siede accanto a lui. Nessun altro le ha fatto posto, perché è nuova e parecchio strana. Il loro amore nasce dai silenzi, dagli sguardi lanciati appena l'altro è distratto. E li coglie alla sprovvista, perché nessuno dei due è abituato a essere il centro della vita di qualcuno. Tra insicurezze e paure, Eleanor e Park si scambiano il regalo più grande: amare quello che l'altro odia di sé, perché è esattamente ciò che lo rende speciale. Sarà la loro forza, perché anche se Eleanor non sopporta quegli sfigati di Romeo e Giulietta, anche il loro legame deve fare i conti con un bel po' di ostacoli, primo fra tutti la famiglia di lei, dove il patrigno tiranneggia incontrastato. Riusciranno, per una volta nella vita, ad avere ciò che desiderano?

3 Stelline

Recensione

Questo è l’esempio perfetto del libro romantico, ma senza i soliti stereotipi, o almeno non tutti.
È il primo romanzo che leggo di Rainbow Rowell nonostante ne abbia sentito parlare moltissimo sia di questo che di Fangirl, è solo che non mi hanno mai attirata così tanto, come del resto molti altri libri di cui si parla troppo.
Eleanor e Park sono i due adolescenti meno stereotipati di cui abbia mai letto: lei non è la solita bellezza che fa girare teste ovunque e che viene corteggiata da tutta la scuola e lui non è il tipico superfigo bad boy con il cuore tenero. Sono una coppia molto azzardata dal un punto di vista più superficiale. E il loro non è di certo un amore a prima vista. Sono semplicemente due ragazzi che si ritrovano spesso a contatto e che col passare del tempo si accorgono di provare qualcosa l’uno per l’altra. Ma a volte sono le cose più semplici quelle che lasciano il segno.
Quando dico che qualcosa è “carina” intendo qualcosa senza infamia e senza lode, non il massimo ma neanche da buttare via, è la via di mezzo che dopo un po’ finisce nel dimenticatoio.
Ma ogni tanto quel carino prende un altro significato, mi rincuora e mi fa sorridere, e questa è una di quelle volte. Il libro non è solo carino ma anche tenero, emozionante e straziante, non è banale e non ha il finale che ci si aspetta e che si vuole, ma quello di cui la storia ha bisogno, quello che ci fa capire che non sempre c’è un lieto fine classico ma una fine più amara ma comunque perfetta.
Trovo che l’estate sia il periodo più giusto per leggere delle storie d’amore quindi se stavate aspettando il momento buono per leggerlo, o rileggerlo, adesso è perfetto, vi assicuro che vi piacerà.

Un abbraccio,

Giollyna