Non avevo aspettative per questo libro, anzi ero già molto scettica, ed è comunque riuscito a deludermi. Speravo nel contrario dopo aver letto tante recensioni positive… forse sono io che non ho capito quello che dovevo.
Parto subito con le cose che mi sono piaciute, così da cominciare bene. Ho letto la novella Bridge of Snow, riguardante Arin, e l’ho adorata! È stata piena di emozioni e proprio in generale era ben scritta e molto toccante. Ho un debole per le favole e questa era proprio così.
La seconda cosa che mi è piaciuta è stato lo scoprire cosa è la maledizione del vincitore. Non ne sapevo niente ed è stato molto interessante, a prescindere da ciò che penso della storia e del libro.
Passiamo ai tasti dolenti. I personaggi, principali e non, mi hanno colpita poco, erano contraddittori nei comportamenti e nelle parole ma non nel senso che avevano più sfaccettature, era come se fossero persone diverse. E non brillavano per simpatia o originalità.
L’ambientazione è stata descritta poco, nella testa non avevo una mappa neanche abbozzata del paese o della città in cui ci si trova e con così tanti difetti è un particolare che spicca anche per chi, come me, non da solitamente molta importanza alla cosa.
La storia in generale è piatta, senza grandi colpi di scena. Mi ha illusa una volta a metà perchè ha preso velocità e finalmente sembrava succedesse qualcosa, però è durata cinque capitoli al massimo, poi è tornato tutto noioso come prima. C’è poca azione per quanto mi riguarda e troppe parole.
Ci sono molte altre cose che non hanno esattamente senso o che sono affrontate con leggerezza ma ora preferisco non parlarvene per non fare troppi spoiler. E anche perchè magari sono io che sono stata troppo severa… in fondo se ha avuto tanto successo un motivo c’è.
In conclusione, ho deciso di non continuare la serie, spero però che questo mio pensiero non vi fermi e che gli vorrete dare una possibilità. Tenete la mente più aperta di quanto ho fatto io.