Autore: Laini Taylor
Pagine: 520
Data di pubblicazione: 14 febbraio 2019
Casa Editrice: Fazi Editore
La peggiore paura degli abitanti di Pianto si è concretizzata: nella minacciosa fortezza di mesarzio i figli degli dèi sono ancora vivi. Sarai è diventata un fantasma, mentre il Sognatore ha appena scoperto di essere lui stesso un dio dalla pelle blu, l’unico capace di fronteggiare l’oscura Minya, animata dall’implacabile desiderio di vendetta nei confronti degli umani che massacrarono la sua gente. Lazlo si troverà di fronte alla più impensabile delle scelte: salvare la donna che ama oppure tutti gli altri. Ma inquietanti misteri dimenticati chiedono di essere risolti: da dove sono arrivati, veramente, i Mesarthim, e cosa ne è stato di tutti i bambini nati nella fortezza durante il dominio di Skathis? Quando i portali dimenticati si apriranno di nuovo, mondi lontani diventeranno pericolosamente vicini e un inatteso, potente nemico arriverà deciso a spazzare via le fragili speranze di tutti, dèi e umani. Sarai, la Musa degli Incubi, conoscitrice di ogni genere di paura fin da quando aveva sei anni, sarà costretta ad affrontare orrori che neanche immaginava e ad andare oltre i suoi stessi limiti: l’esperienza le ha insegnato che l’odio e il terrore sono sentimenti facili da provocare. Ma come si fa a rovesciare l’odio, a disinnescare la vendetta? È possibile salvare i mostri, piuttosto che annientarli?
4 Stelline
Fantastico
Recensione
Anche questa storia è finita e
sembra che le falene di Sarai si siano portate via un pezzettino del mio cuore
insieme a tutti i sogni e incubi che portano agli umani.
Dopo il disastroso esito di
Strange the Dreamer si riparte esattamente dal momento in cui la vicenda si era
interrotta: Sarai è un fantasma, Lazlo è bloccato sulla cittadella e Minya ha
finalmente quello che le serve per compiere la sua vendetta fino in fondo e non
ha intenzione di farsi scappare questa occasione. Sotto di loro, intanto, gli
abitanti di Pianto stanno abbandonando la città, terrorizzati dal futuro che
gli si presenta davanti, e gli amici di Lazlo si chiedono cosa gli sia accaduto
e se sia ancora possibile fidarsi di lui e come salvarlo. L’unica soluzione a
tutti i problemi sembra risiedere in Minya, se lei abbandonasse i suoi intenti
omicidi le cose potrebbero iniziare ad andare nel verso giusto, ma farla
ragionare è un’impresa impossibile da qualunque direzione la si guardi.
Finire questo libro mi ha fatta
sentire come se stessi dicendo addio a qualcosa, un mondo straordinario e
personaggi fantastici, e non mi sentivo pronta, volevo tornare indietro e fare
finta di non aver ancora letto le ultime cinquanta pagine, ma, purtroppo, non
era possibile.
Nel primo volume l’attenzione è
focalizzata sulla misteriosa città di Pianto, sul passato dimenticato dei suoi
abitanti e la conoscenza degli studiosi stranieri e di tutti i personaggi principali.
In Muse of Nightmares invece si va alla scoperta delle origini di tutto, degli
dei e di come sono diventati che erano, e cosa è veramente successo durante la
carneficina che ha messo fine al loro regno e l’ho trovato, se possibile, ancora
più emozionante ed interessante. Tutto viene messo in dubbio, anche la lealtà
delle persone coinvolte, e l’ira e la disperazione generale fanno fare azioni
impensabili fino a poco prima.
I personaggi sono gli stessi, il
primo libro ci ha fornito tutti gli approfondimenti di cui avevamo bisogno in
proposito quindi non c’è niente da aggiungere, le uniche due new entry sono
Kora e Nova, due sorelle consapevoli del loro potenziale e con una grande
fiducia nel loro futuro, che farebbero di tutto l’una per l’altra. Nonostante i
capitoli che le riguardassero non fossero tanti, sono stai i più interessanti
di tutto il libro.
La cosa che più mi è piaciuta è
che questo libro parla d’amore, di quello che si è disposti a fare per le
persone a cui si vuole bene, cosa si è disposti a diventare per loro, e in
questo caso cosa comporta il fallimento e la loro perdita. Gli stessi
personaggi che non vogliono arrendersi all’evidenza sono quelli che suscitano
più emozioni e che danno significato alla storia e non è una cosa che si legge
tanto spesso.
È un libro non facile da leggere
in lingua originale, lo ammetto, ma ne vale assolutamente la pena se avete
letto il primo, perché è ancora meglio, l’unica pecca è che ce ne sono soltanto
due e non credo che l’autrice ci regalerà un terzo romanzo per questa serie
(che per alcuni può essere anche una buona cosa).
Altri libri nella serie:
1) Il Sognatore (recensione)
Un abbraccio,
Giollyna