martedì 29 maggio 2018

Recensione: La Danza degli Inganni di David Dalgish

Trama

Thren Felhorn, mastro della Gilda del Ragno, è un assassino spietato, il capo indiscusso delle Gilde dei Ladri. Tutti lo temono. Persino il re Edwin Vaelor, giovane e inetto; persino il Triumvirato, l’alleanza delle tre famiglie aristocratiche più potenti dell’intera terra del Drezel, da anni impegnate in una guerra senza quartiere con i ladri che attentano alle loro ricchezze. Ora, però, Thren ha un piano per porre fine alle ostilità una volta per tutte: vuole colpire i suoi nemici durante la grande festa del Kensgold, quando i tre patriarchi si riuniscono per festeggiare e ostentare sfarzo e potere. Anche Aaron teme Thren, e non oserebbe mai ribellarsi a lui. È il suo unico erede, il figlio che dovrà prendere il suo posto al vertice della Gilda. A otto anni Aaron ha ucciso per la prima volta, ha accoltellato il suo stesso fratello maggiore. Ora che ne ha tredici, però, il pensiero di vivere nella violenza e nell’assassinio lo disgusta. Può contare su due soli alleati: Kayla, la giovane ladra che gli ha salvato la vita, diventando così il braccio destro di Thren, e Robert Haern, l’anziano ex tutore di corte e suo precettore, che vorrebbe per il ragazzo una sorte diversa da quella che il padre gli impone. Intanto, mentre i preparativi per il Kensgold si fanno incandescenti, il patriarca Maynard Gemcroft cerca di sopravvivere ai complotti della famiglia rivale dei Kull, cui sua figlia Alyssa si è incautamente legata. Ma la ragazza dovrà scegliere da che parte stare, e lo farà sotto la guida e con l’aiuto delle Senzavolto, guerriere abilissime, dotate di capacità magiche e in grado di violare anche le fortezze più impenetrabili.

3 Stelline
Bello


Recensione

La Danza degli Inganni è un libro molto acclamato in America per quanto riguarda il genere fantasy, ma sul quale io purtroppo, non ho molto da dire e quindi questa recensione sarà molto breve.
I protagonisti sono tanti, esattamente come i punti di vista, e da vita a tante trame secondarie che hanno lo scopo di arricchire quella principale, e questa è una lama a doppio taglio perché inevitabilmente ci si interessa di più a una storia in particolare e tutto il resto rischia di sfumare nella noia nell'attesa che ritorni quello che si aspetta.
Il filo principale che unisce tutto è la guerra tra gilde dei ladri, in particolare Thren Felhorn, il capo della gilda del ragno, e il Triumvirato, un unione politica e commerciale tra i tre uomini più ricchi e potenti del paese.
Il mio personaggio preferito è stato Aaron, l'erede di Felhorn, che a tredici anni sta vivendo un periodo di crescita personale condizionata in ogni modo possibile dal padre. dal quale poi cercherà di prendere le distanze.
Ho trovato i primi due libri (perché solo questi ho letto) molto crudi per quanto riguarda i combattimenti, non lasciano molto all'immaginazione anzi dipinge molto bene le scene  e questo è un grande punto a suo favore, l'unico problema è che ho realizzato che non mi interessava sapere come finiva la serie e che quindi non avrei continuato a leggerla, centra sicuramente anche il fatto che i libri sono sei e quando una storia va avanti più di cinque libri mi viene da storcere il naso.
Se vi piace il genere ve lo consiglio perché merita e da quanto ho capito più si va avanti più diventa interessante, oppure potete fare come me, assaggiare un pezzo e vedere se vi piace.

Un abbraccio,
Giollyna