He thought about that. "I'm a boy who doesn't exist," he said, eventually.”
Mist in poche parole: una storia di veloce e piacevole che ci insegna a non seguire gli altri ma a pensare con la propria testa.
In questa recensione non c’è bisogno della divisioni in punti e forti e punti deboli, voglio semplicemente parlarne a ruota libera. La storia è molto scorrevole e interessante, non ci sono punti in cui la narrazione si ferma o langue, lo stesso ritmo viene mantenuto per quasi tutto il libro e non mi sono mai annoiata. Forse ci sarebbero volute più spiegazioni e avrebbero dovuto essere sparse meglio nel libro, ma a parte questo non ho niente di cui lamentarmi.
L’unico di cui le interessa l’opinione è Evan Walker, un nuovo compagno di scuola che sembra essere al di sopra di ogni cosa. Relazionandosi con lui scoprirà che non bisogna giudicare qualcuno solo perché è diverso, perché è nuovo o originario di un altro luogo. Scoprirà che vale la pena conoscere gli altri per come sono, perché ognuno ha dentro molto più di quello che mostra, e spesso le nostre convinzioni, o ciò che ci hanno insegnato, sono sbagliate o falsate.
In conclusione, Mist è un libro istruttivo e profondo, uno di quelli che avrei voluto leggere da piccola ma che sono comunque contenta di aver letto ora. Ve lo consiglio!
"I never said I wanted to be, believe me. When I saw you sitting in your own, eating lunch, all I wanted to do was fool around and make you smile." He shot her a shy glance.”
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