Autore: Rosamund Hodge
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Data di Uscita: 3 novembre 2016
Pagine: 448
All’età di quindici anni, Rachelle era la migliore allieva di sua zia: aveva appreso le arti magiche e proteggeva il villaggio dalla magia nera. Ma la sua natura impavida la portò ad abbandonare il sentiero sicuro e a inoltrarsi nel bosco, per poter liberare una volta per tutte il suo mondo dalla minaccia dell’oscurità eterna. L’incontro proibito non diede i risultati sperati, e Rachelle fu costretta a fare una scelta terribile che la legò a quello stesso Male che aveva sperato di sconfiggere. Tre anni più tardi, Rachelle ha messo la sua stessa vita al servizio del Regno, combattendo creature mortali nel vano tentativo di espiare la propria colpa. Quando il re le ordina di proteggere il figlio Armand, l’uomo che lei odia con tutta l’anima, Rachelle riesce a farsi aiutare proprio da lui a trovare la spada leggendaria che potrebbe salvarli. Insieme, i due compiranno un viaggio pericoloso attraverso l’opulenza e le insidie delle élite di corte, dove non possono fidarsi di nessuno. Inaspettatamente alleati, Rachelle e Armand scopriranno l’esistenza di pericolosi, giganteschi complotti e magia occulta… e un amore che potrebbe essere la loro rovina. All’interno di un palazzo maestoso costruito su ricchezze incredibili e segreti pericolosi, riuscirà Rachelle a fermare l’arrivo di una notte senza fine?
2 Stelline
Mah...
Recensione
Questo libro aveva delle ottime premesse e un grande potenziale, ma purtroppo non si è rivelato all’’altezza delle mie aspettative.

Non è una cosa che dico spesso ma qui ci vuole: questo libro mi ha annoiata.
È molto lento e confuso, la situazione in generale non viene spiegata bene, come se non ci fosse un filo che collegava il tutto, e questo mi ha impedito di comprendere fino in fondo la storia, il che ha portato alla conseguente lentezza delle vicende.
I personaggi non sono niente di speciale, Rachelle è l’eroina della storia, rassegnata alla sua situazione di mostro e che, anche senza piangere, passa tutto il tempo a commiserarsi e a piangersi addosso, le sue controparti maschili sono insopportabili, o troppo insicuri e pappamolle o troppo il contrario.
L’ambientazione è descritta veramente poco, a grandi linee, e il fatto che ogni tanto la Foresta appaia tramite un’illusione coprendo tutto ciò che la circonda confonde ancora di più le cose.
I “colpi di scena” purtroppo li vedevo arrivare capitoli prima che succedessero o, in caso contrario, non mi impressionavano quanto avrebbero dovuto.
In conclusione, le mie aspettative non sono state soddisfatte anche se non ne avevo di altissime visto che anche Bellezza Crudele mi aveva lasciato un po’ di amaro in bocca, però per essere una storia che doveva prendere spunto da Cappuccetto Rosso e da altre leggende non mi ha convinta e posso dire con sicurezza che ci sono retelling molto meglio scritte e più interessanti.
Un abbraccio,
Giollyna