The Book of Doors in poche parole: quando hai la possibilità di andare dove vuoi solo aprendo una porta, cosa potresti fare? Cassie e Izzy stanno per dare una risposta a questa domanda.
Questo è il libro migliore che ho letto quest’anno. Fino ad ora. Non so perchè mi sia piaciuto tanto, magari la mancanza di aspettative, magari il pensarci in continuazione, magari le domande che mi faceva fare nelle pause, ma una cosa è certa: mi ha sorpresa. Quindi questa sarà una recensione assolutamente positiva.
Comincio con il dire che The Book of Doors mi ha ricordato tantissimo il Circo della Notte (qui la mia recensione) per il suo ritmo. Mi rendo conto che sia davvero lento, nonostante i capitoli corti e i dialoghi frequenti, ma credo sia la sua forza. Non ho fatto fatica a portarlo avanti e sono riuscita a guastarmi appieno ogni parola e ogni scena.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati e mi sono affezionata tantissimo al triste Drummond Fox, che ha un nome favoloso, alla dolce Cassie e persino all’esuberante Izzy! Anche i personaggi secondari sono descritti in modo così realistico da risultare quasi reali e volte protagonisti loro stessi!
Non posso spiegarlo meglio, ma ho adorato che alla fine ogni cosa abbia trovato una sua spiegazione e che fosse collegata alla storia. Nessun particolare è stato lasciato al caso e si vede che il libro è stato ben pensato dall’inizio alla fine!
The Book of Doors mi ha fatto riflettere. Per ogni giorno che ho passato a leggerlo, quando non ce l’avevo in mano ci pensavo e mi facevo la domanda fatidica: se avessi un libro del genere, dove andrei? La risposta era sempre diversa e pensarci mi ha fatta emozionare e sorridere!
In conclusione, spero che lo traducano in italiano, perchè è stata una lettura sublime e molte più persone meritano di leggerlo!