Eccomi ancora qui, con la recensione piena di spoiler che dovete stare attenti a leggere!
Requiem
Requiem è un libro senza finale, con doppio punto di vista e un triangolo amoroso cha non sta in piedi. Dopo il finale di Chaos ci si aspetta come minimo travagli d’amore e guerra e rivoluzioni e invece troviamo un branco di persone che non sanno neanche da che parte sono girate. Il già citato triangolo amoroso è prevedibile, si vede lontano un miglio che Lena non è così combattuta e che continua la sua relazione con Julian solo perché Alex è arrabbiato con lei. Alex mi è piaciuto meno in questo libro perché ha un comportamento incomprensibile, come può essere furioso per il fatto che Lena è andata avanti con la sua vita? Lo ha visto morire! Gli avevano sparato alla schiena, è quasi impossibile che sia sopravvissuto (anzi un miracolo), e lei lo ha visto cadere! Qui bisogna aprire la mente.
La ribellione praticamente non sa cosa fare, attacca e spera che i nemici si arrendano. I fantomatici leader del movimento non si vedono quasi e non hanno ruoli fondamentali. Le numerose morti non mi hanno sorpresa proprio per niente visto la totale disorganizzazione. Questi erano due gruppi se si fossero ignorati a vicenda, come negli anni precedenti, non avrebbero avuto problemi. E poi il meglio: Hana. Se c’è un personaggio di cui non avrei più voluto leggere è proprio lei. Non la sopportavo prima che la curassero e la sopporto ancora meno adesso. Un punto di vista inutile, al pari della divisione temporale di Chaos. Non sono riuscita a ricordarmi perché mi era piaciuto la prima volta…
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