Una guerra all'ultimo sangue
La storia di tre sorelle che dovranno combattere per diventare regine: quella che rimarrà in vita otterrà la corona
Da che se ne ha memoria, sull’isola di Fennbirn ogni generazione è stata scandita dalla nascita di tre gemelle: tre regine, tutte ugualmente degne nella successione ereditaria della corona e tutte in grado di padroneggiare la magia. Mirabella è una fiera elementalista, sfacciata come i suoi incantesimi: governa il fuoco, i flutti e i fulmini con il solo schioccare delle dita. Katharine è sottile e insinuante come il suo potere: la sua simbiosi con i veleni è tale che può ingerire anche la più letale delle sostanze tossiche senza che le accada nulla. Arsinoe, invece, ha sviluppato una perfetta comunione con la natura: può far sbocciare le rose più incantevoli o ammansire i leoni con il suono gentile della sua voce. Ma per diventare regina non basta il diritto di nascita: dovranno combattere duramente l’una con l’altra, per ottenere la corona, perché non si tratta di un gioco in cui si vince o si perde… In ballo c’è la vita. Ecco, questa è la notte in cui le gemelle compiono sedici anni: la battaglia ha inizio.
Punti forti
La trama è interessante, sembrerebbe quasi un Hunger Games tutto al femminile e portato a un livello più nobile: ci sono tre regine che tramite strategie e poteri magici devono riuscire ad uccidere le altre per vincere. E sono tre sorelle.
Le protagoniste ci vengono presentate in modo meraviglioso, tutte hanno il peso delle aspettative delle loro famiglie sulle spalle e tutte hanno una vita a cui non vogliono rinunciare. Katharine è la più interessante, un’avvelenatrice che dovrebbe essere invulnerabile ad ogni tipo di veleno ma che invece soffre in continuazione per sviluppare una certa immunità perché non ha ancora sviluppato il suo potere. È una protagonista dolce e sensibile, che sa quello che deve fare e nonostante tutto non sembra avere nessun problema con il fatto di dover uccidere le sue sorelle. Mi sono piaciuti tanto anche i personaggi che la circondano, Natalia e Pietyr, che sono le vere menti dietro la regina, calcolatori e freddi, come degli strateghi dovrebbero essere. Arsinoe è una naturalista, dovrebbe riuscire a controllare gli animali e la natura ma, come la sorella, non ha ancora sviluppato il suo potere, vive senza preoccupazioni e pensa solo a divertirsi insieme alla sua amica Jules, è avventurosa e selvaggia non ha paura di correre rischi. Mirabella è la più potente elementalista di cui si ha memoria e tutti pensano che sarà lei a vincere la corona alla fine, l’unico problema è che non ha la minima intenzione di uccidere le sorelle, lei si ricorda di loro e le ama ancora. È posata e tranquilla, ma decisa a non sporcarsi le mani. Hanno tutte una personalità forte e sono il motivo per cui il libro mi è piaciuto tanto.
Punti Deboli
È lento, ho trovato tantissimi capitoli inutili e troppo lunghi.
Ci sono troppi punti di vista e non riesco proprio farmelo piacere.
La storia dietro questo modo in cui viene scelta la regina non mi è chiara, non è spiegata a sufficienza, l’unica cosa che si sa è che è una Dea a mandare il trio di regine ed è sempre lei che sceglie chi vince, ma non si sa perché, non si sa se dobbiamo considerare questa Dea come un’entità in cui i personaggi credono e che rimarrà sempre intangibile oppure se ad un certo punto si farà vedere…
Consigliato! È una lettura intrigante ed era da un po’ di tempo che non sentivo questo senso di aspettativa per un seguito, non vedo l’ora di sapere come va a finire!
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Un abbraccio,
Giollyna