Questo è già il secondo libro di A.G. Howard che mi lascia insoddisfatta e la cosa non mi piace per niente.
Ho visto Labyrinth diverse volte e sono rimasta incantata dal mondo dei Goblin e dalle leggende che lo circondano (o forse solo da David Bowie, chi lo sa), quindi quando ho letto la trama di Shades of Rust and Ruin mi sono subito illuminata. Non vedevo l’ora di cominciare ma avevo anche qualche riserva. Ho letto qualche anno fa Wintersong di S. Jae-Jones e non mi aveva soddisfatta, non era quello che mi aspettavo e purtroppo questo ha influenzato la mia opinione finale. Speravo che A.G. Howard riuscisse a farmi ricredere, ma così non è stato.
Le premesse erano molto buone, una maledizione di Halloween, i disegni di un’artista che prendono vita e un mondo sull’orlo della rovina che minaccia il mondo reale… sembra la perfetta storia inquietante e magica. E il mio problema non è la storia, ma la scelta stilistica dell’autrice.
Mi ci sono volute due settimane per finire di leggere Shades of Rust and Ruin, e per gli ultimi dieci capitoli ho dovuto fare una cosa che non faccio mai e che odio: leggere solo i dialoghi. Non avrei mai finito altrimenti! È stato uno dei libri più lenti su cui abbia mai messo le mani, la storia non procedeva e mi ritrovavo dopo pagine e pagine a non ricordarmi cosa avessi letto! Ogni singola persona, oggetto e luogo veniva descritto nei minimi dettagli da paragrafi di aggettivi e parole inutili e ripetitive. Pensieri dilungati all’infinito, impressioni che non finivano mai, ed emozioni spiegate in ogni minimo particolare… per me è stato troppo.
Con duecento pagine di meno il libro non avrebbe avuto problemi, così com’è l’ho trovato noioso e non ha fatto altro che farmi sbadigliare e quando pensavo che le vicende esistessero facendo interessanti… bam, altre descrizioni!
Per il resto non ho altri difetti da aggiungere, se volessi essere puntigliosa direi che il colpo di scena finale era prevedibile dall’inizio, ma riconosco anche che fosse il modo giusto per concludere il libro.
Il cane, di cui non ricordo il nome visto che si è perso nel mare di particolari, è stato il mio personaggio preferito e a mio avviso anche il più intelligente!
Ho letto molte recensioni entusiaste riguardo a Shades of Rust and Ruin quindi non fermatevi ad ascoltare solo la mia opinione, magari voi lo adorerete.
Un abbraccio,
Giollyna