giovedì 30 maggio 2019

Recensione: Catturiamo la Fiamma di Hafsah Faizal

Titolo: Catturiamo la Fiamma (Sands of Arawiya #1)
Autore: Hafsah Faizal
Data di Uscita: 17 maggio 2022
Casa Editrice: Mondadori
Numero Pagine: 500

Zafira è il Cacciatore: vestita da uomo, si procaccia il cibo perché la sua gente non muoia di fame nella foresta maledetta dell'Arz. Nasir è il Principe della Morte, incaricato di uccidere chiunque sia tanto folle da sfidare suo padre, il dispotico sultano. Se qualcuno scoprisse che Zafira è una ragazza, tutto ciò che ha guadagnato andrebbe perduto; se Nasir dovesse dimostrare compassione, suo padre lo punirebbe nel modo più feroce. Entrambi sono leggende nel regno di Arawiya. Loro malgrado.

Tira aria di guerra, e l'Arz si fa ogni giorno più vicino, avvolgendo la terra nell'ombra. Mentre Zafira parte alla ricerca di un artefatto perduto che potrebbe fermare l'Arz, Nasir è incaricato dal sultano di fare altrettanto, o quasi: deve recuperare l'artefatto e uccidere il Cacciatore. Ma una minaccia più grande di quanto possano immaginare incombe su entrambi.

3 Stelline e mezzo
Bello e misterioso


Recensione

Ho scoperto qualche anno fa che mi piacciono le storie dal timbro esotico e “orientaleggiante”, le trovo magiche e misteriose, soprattutto perché sembrano così lontane da essere quasi impossibili, però sono anche molto selettiva e non tutto mi va bene.
Zafira ha passato la vita a travestirsi da uomo per cacciare e poter nutrire il suo villaggio attraversando l’oscura foresta di Arz, dalla quale pochi ritornano e che ritorna non è mai lo stesso di prima. Rimane quindi sorpresa quando riceve un invito dal califfo del tuo regno, un invito e una missione: ritrovare un libro perduto su un’isola infestata da esseri diabolici per riportare finalmente la magia in tutto il sultanato. Quello che non sa è che Nasir, il principe della morte, è stato mandato dal sultano a rubarle il libro e ad ucciderla senza pietà.
Questo libro mi ha interessata e catturata da subito, nonostante mi sia dovuta abituare allo stile particolare dell’autrice e all’uso di parole in una lingua che non conosco, cosa che in realtà non mi dà fastidio, è misterioso anche se devo ammettere che i colpi di scena in realtà non mi hanno colpita più di tanto perché li avevo già visti arrivare, ma non è un male in quanto la bellezza di questo libro sta nei dettagli.
Le ambientazioni non sono quelle che ci si aspetta da un libro con questo timbro, non c’è tanto deserto o sabbia, anzi, la protagonista arriva da un regno innevato, dove fa sempre freddo, e l’isola verso la quale si dirige, sì, ha delle zone desertiche e delle oasi, ma è perlopiù foresta e giungla, e anche se sono state descritte magnificamente non so ancora bene cosa pensare di questa scelta.
I personaggi mi sono piaciuti tutti, dalla fragilità e determinazione della protagonista Zafira, alla sofferenza di Nasir, per non parlare del senso dell’umorismo di Altair che ha davvero dato una spinta in più a questo romanzo, credo che ci voglia sempre un personaggio del genere in un libro perché cambia tutto!
Però una pecca c’è, altrimenti avrei dato un voto più alto. Ad un certo punto mi ha persa, non sono più riuscita a trovare la storia piacevole, mi è sembrata veloce e sbrigativa in certi punti e decisamente troppo lenta in altri. Non so come sia successo ma non ero più coinvolta e mi è dispiaciuto tanto.
Comunque resta il fatto che valga la pena di leggerlo perché ha fatto viaggiare la fantasia in posti esotici e magnifici e sono sicura che farà volare anche la vostra se gli darete una possibilità!

Altri libri nella serie:

2) Liberiamo le Stelle (recensione)

Un abbraccio,

Giollyna